Care Socie e cari Soci,

qui di seguito potete trovare il comunicato che il Fondo Pensioni COMIT ha pubblicato ieri sul proprio sito in merito alla sentenza della Corte d’Appello di Milano sulla questione del lodo arbitrale tra il Fondo stesso e la società Covivio S.A. (ex Beni Stabili) riguardante la tassazione degli immobili.

Come potete constatare si tratta di un comunicato a carattere interlocutorio in quanto rimane pendente il possibile ricorso in Corte di Cassazione da parte di uno o di entrambi i contendenti. Un’eventuale decisione del Fondo è comunque subordinata alle determinazioni che  prenderà il Presidente del Tribunale di Milano che, come è noto, sovrintende alla  procedura di liquidazione.

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A seguito di alcune richieste di chiarimento, cogliamo l'occasione per confermare che la pagina Facebook “Amici Comit” - pur essendo un “gruppo chiuso” la cui partecipazione è vincolata alla appartenenza alla famiglia COMIT da dichiarare in sede di richiesta di adesione - è a disposizione di tutti i componenti per ospitare fotografie, scritti, documenti e ricordi vari legati alla propria vita lavorativa: ciò allo scopo di aumentare il sentimento di “amicizia” che tutti ci lega. 

Cordiali saluti

Associazione ”Amici Comit – Piazza Scala”

Il Consiglio Direttivo

Comunicato Fondo Pensioni COMT

15.4.2020 Facendo seguito alla news del 21.5.2019, riguardante il contenzioso con Beni Stabili S.p.A. (ora Covivio S.A.), si comunica che in data il 5.3.2020 la Corte d’Appello di Milano ha depositato la sentenza. La Corte ha accolto l’impugnazione del Lodo arbitrale, ritenuto nullo sotto diversi profili. Essa ha poi riesaminato la questione nel merito, concludendo – sulla base di proprie argomentazioni – che comunque l’onere finale del pagamento ricevuto dal Fisco (in relazione al noto contenzioso fiscale circa la dismissione del patrimonio immobiliare del Fondo, avvenuta nel 2006) debba essere sopportato in via paritetica da Fondo e Beni Stabili. Le spese di lite sono state interamente compensate. Allo stato, dunque, restano nuovamente confermati i rispettivi esborsi di 55 milioni di Euro ciascuno a suo tempo effettuati da entrambe le Parti. Pende il termine per l’eventuale impugnazione della sentenza in Corte di Cassazione.