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Fondo Sanitario Integrativo Intesasanpaolo
Approvato il progetto di bilancio 2012: solo Filippo Vasta ha fatto sentire la sua voce contraria

Come prevedibile, il Consiglio d'Amministrazione ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2012, nuovamente con il voto contrario di Filippo Vasta: ancora una volta le OO.SS. e la Banca hanno rifiutato di ripristinare il concetto di solidarietà proprio della cessata Cassa Sanitaria. Appare quindi più che giustificata l'azione giudiziaria intrapresa da quattro consiglieri della Cassa - Amici e Colace (ex Cariplo), Cobianchi e Marini (ex Comit) - ed ancora in corso volta a contrastare lo strapotere delle cosiddette "fonti istitutive" (le OO.SS.: ancora loro); come noto, tali organismi sono previsti per Legge soltanto per i Fondi Pensione, e certamente non per altri organismi quali i Fondi Sanitari. In sostanza i quattro colleghi hanno bloccato il passaggio dei fondi dalla Cassa Sanitaria al Fondo Sanitario per far recedere le OO.SS. dal loro insensato atteggiamento:
Ecco quanto scrive Filippo:

 

Il Consiglio di Amministrazione del Fondo Sanitario ha approvato oggi il progetto di bilancio. Come l’anno scorso è stato approvato da tutti i consiglieri meno uno.
I motivi del mio dissenso, che ritengo interpreti correttamente il pensiero della nostra categoria, sono di tutta evidenza nelle cifre conclusive del bilancio, che sono le seguenti: 

Gestione attivi milioni +11,6
Gestione quiescenti milioni -4,9
Gestione consolidata milioni +6,7

Pertanto, se fosse stata mantenuta la solidarietà che aveva caratterizzato le vecchie casse sanitarie, il bilancio si sarebbe chiuso con un più che soddisfacente avanzo d’esercizio. Per contro, le attuali regole fanno sì che alla nostra categoria non vengano corrisposte le quote differite delle prestazioni, che vengono  utilizzate interamente a copertura della perdita d’esercizio. L’effetto combinato della decurtazione delle nostre prestazioni e l’ulteriore stanziamento di 1,5 mln ad integrazione del contributo di solidarietà (accordo dell’aprile 2013) ha fatto sì che la cancellazione delle quote differite sia sufficiente a coprire il disavanzo di gestione, salvo un residuo di poco meno di centomila euro, che viene portato a decurtazione del patrimonio attribuito alla nostra categoria. Tale patrimonio è comunque incrementato rispetto a quello iscritto al 1° gennaio 2012 in conseguenza  del passaggio dalla gestione attivi a quella dei pensionati di circa 1.700 soci, i quali apportano il loro “zainetto” di riserve.Questo il movimento del patrimonio dei quiescenti: 

Consistenza al 1° gennaio 2012 milioni 14,5
Disavanzo d’esercizio 2012 milioni -4,9
Copertura tramite le quote differite milioni +4,8
Apporto nuovi quiescenti e contributi d’ingresso milioni +2,1
Consistenza al 1° gennaio 2013 milioni +16,5

 Per inciso, segnalo che il patrimonio degli attivi ammonta a Euro 73 milioni. 

Il Consiglio di Amministrazione del Fondo Sanitario di Intesa SanPaolo può vantare una prerogativa assai rara, forse unica fra gli organismi del genere, quella di non avere competenza sui provvedimenti che riguardano lo scopo dell’associazione, che nel nostro caso è l’assistenza sanitaria integrativa. Ogni misura che riguardi contributi e prestazioni, che sono le voci principali del Conto Economico, è infatti di competenza esclusiva delle cosiddette Fonti Istitutive le quali, in contrasto con la loro denominazione, non si sono limitate all’accordo che ha costituito il Fondo, ma lo continuano di fatto ad amministrare. Sono quindi Fonti Amministrative, e come tali svuotano l’unico organo elettivo (o destinato a diventare tale a partire dal prossimo anno) dei compiti che abitualmente, in quasi tutto l’universo, fanno capo ai Consigli di amministrazione. In conseguenza del dettato statutario, ogni osservazione sollevata in sede consiliare circa regole e i provvedimenti che ci penalizzano è considerata non pertinente.

Questo non mi ha impedito sinora di far sentire la mia voce, avvertendo la responsabilità conferitami dalle Associazioni che mi hanno designato; confesso tuttavia di avvertire la scarsa efficacia, se non l’inutilità, della mia azione in seno al Consiglio. 

Con l’approvazione del prossimo bilancio, relativo all’esercizio 2013, gli attuali organi societari cesseranno il loro mandato. Le Fonti Istitutive predisporranno, il prossimo autunno, il regolamento elettorale. 

Un caro saluto a tutti i colleghi.

Filippo Vasta
Milano, 4 giugno 2013