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Alcune riflessioni sulla risposta del Fondo Sanitario alla lettera inviata dalle Associazioni Pensionati il 20 gennaio u.s.(cfr. testo allegato), in merito alla LONG TERM CARE OBBLIGATORIA.

Quanto scritto (cfr. lettera di risposta allegata) non risponde, di fatto, alle nostre osservazioni, limitandosi ad alcune affermazioni, del tutto scontate e che nessuno ha contestato.

Al primo paragrafo, constatano come “la copertura …è stata ritenuta meritevole e citano, come prova, l’adesione alla LTC VOLONTARIA, su cui non abbiamo espresso alcuna critica. Purtroppo tale copertura non è utilizzabile dalla gran parte dei pensionati ante 2008.

La polizza LTC OBBLIGATORIA dei pensionati ante 2008 riguarda 26.000 persone di età molto avanzata; un gruppo chiuso dove nessuno entra e dove l’età aumenterà sino all’estinzione dell’ultimo componente il gruppo.

Nonostante l’intervento di un importante broker, la gara per l’assegnazione della polizza dedicata a questo gruppo, era andata deserta e solo la determinazione del Fondo ha fatto sì che si sia ottenuta la polizza, di cui contestiamo i contenuti, al cui pagamento del premio il Fondo stesso concorre per il 70% dell’onere.

Dato atto al Fondo Sanitario (Direzione e Consiglio d’Amministrazione) dello sforzo fatto, non possiamo non registrare errori di metodo e di merito, entrambi da attribuire alle Fonti Istitutive destinatarie, assieme al Fondo, della nostra succitata lettera.

Nel metodo: non si assume un provvedimento OBBLIGATORIO senza prima sincerarsi sulla sua concreta realizzabilità. Ci saremmo aspettati uno studio più accurato e una consultazione PREVENTIVA delle compagnie di assicurazioni.

Nel merito: ancora una volta le Fonti Istitutive hanno creato steccati fra gli associati al Fondo. Se si fosse fatto un gruppo unico composto dai pensionati ante 2008 e dai coniugi dei dipendenti o dei pensionati post 1/1/2008 (coperti costoro dalla CASDIC) non si sarebbe creato l’attuale gruppo chiuso e l’età media del gruppo unico sarebbe risultata mediata, dando luogo ad un target più “appetibile” sul mercato delle Assicurazioni. Può darsi che i coniugi post 1/1/2008 sarebbero stati un po’ svantaggiati nelle condizioni  ma si sarebbe onorato il principio della solidarietà.

Da sottolineare, inoltre, che per i pensionati ante 2008 la polizza prevede un rimborso spese di euro 275 al mese, dietro produzione ed inoltro di specifica documentazione e relativi giustificativi a supporto, mentre per i coniugi post 1/1/2008 la polizza prevede una rendita mensile di euro 1.200. Differenza non solo di metodo,  ma di sostanza che pone a carico dei soggetti più fragili (gli ante 2008) degli adempimenti per i quali, questi ultimi, dovranno necessariamente ricorrere all’assistenza di terzi.

Inoltre, una richiesta di rimborso spese concepita in modo così farraginoso e a cadenza mensile, potrebbe rendere molto limitato il ricorso a tale procedura da parte degli eventuali interessati

Primo effetto: i premi annui di euro 30 per iscritto e coniuge non sarebbero ben spesi.

Secondo effetto: l’onere della polizza sostenuta per la maggior parte dal Fondo, potrebbe tradursi in uno spreco delle risorse del Fondo stesso, e quindi di tutti gli Associati.

Come rappresentante di tutti i pensionati nel C.d.A. del Fondo ho, fin da subito, chiesto ripetutamente di migliorare l’offerta per gli ante 2008, come riportato nei verbali.

Marina Bertolini

Milano, 20 febbraio 2023

   Lettera Ass.Pensionati Gruppo Intesa Sanpaolo del 20 gennaio 2023

  Risposta Fondo Sanitario di Gruppo del 13 febbraio 2023